Con Open Museum Open City il Maxxi a Roma si riempie di suono

open-museum-open-city-exhibition-roma-maxxi-museum-marcopolonewsOpen Museum Open City oltre 40 artisti e molti altri partecipanti per un MAXXI che si trasforma in un nuovo Foro Romano, luogo di incontro, territorio di confronto e sperimentazione della cultura contemporanea.

Immateriale, immersivo, incontrollabile, onnipresente, invisibile, il suono è l’aspetto più radicale e sperimentale dell’arte contemporanea, strumento perfetto per conquistare spazi di libertà espressiva, prospettiva inaspettata da cui osservare e analizzare la realtà.

Con Open Museum Open City (24 ottobre – 30 novembre 2014) a cura di Hou Hanru Direttore Artistico del MAXXI e dello staff curatoriale del MAXXI Arte diretto da Anna Mattirolo e del MAXXI Architettura diretto da Margherita Guccione, si compie un gesto radicale: il MAXXI viene totalmente svuotato, messo a nudo, per essere riempito di suono.

Saranno le installazioni site specific di Justin Bennet, Cevdet Erek, Lara Favaretto, Francesco Fonassi, Bill Fontana, Jean Baptiste Ganne, Ryoji Ikeda, Haroon Mirza, Philippe Rahm e RAM radioartemobile a riempire gli spazi del museo, trasformandoli in ambienti urbani o intimi, spirituali o politici, in una ridefinizione non solo dello spazio museale ma anche del suo significato di istituzione pubblica.

Ryoji Ikeda esplora l’evoluzione dell’intonazione della nota musicale “LA” in un’opera minimalista che riflette sull’origine del mondo, Bill Fontana introduce i suoni dell’Acquedotto Vergine che scorre nella Roma sotterranea e nelle sue fontane. Haroon Mirza crea un dispositivo capace di portare all’interno del museo i suoni esterni, Justin Bennett realizza un’installazione che trasforma parte del MAXXI in uno spazio urbano e una seconda che sembra rispondere al nostro desiderio di conoscere il futuro, Cevdet Erek converte lo spazio museale in luogo di fermento e rivolta urbana.

02-open-museum-maxxi-marcopolonewsE ancora Philippe Rahm esplora la composizione musicale per la creazione di una nuova dimensione architettonica, scomponendo e ricomponendo un brano di Debussy, Jean-Baptiste Ganne realizza una traduzione in codice Morse con luci rosse lampeggianti del Don Quijote di Cervantes. Francesco  Fonassi con la sua installazione invita il pubblico a sperimentare la difficoltà esistenziale in un mondo privato della libertà, Lara Favaretto affronta la contraddizione tra lo sforzo che richiede la scultura e la vacuità di quello stesso sforzo; RAM radioartemobile allestisce nel museo una postazione radio disegnata da H.H.LIM per trasmettere contributi degli artisti, del pubblico e materiale d’archivio.

Open Museum Open City oltre 40 artisti e molti altri partecipanti per un MAXXI che si trasforma in un nuovo Foro Romano, luogo di incontro, territorio di confronto e sperimentazione della cultura contemporanea.

Con Open Museum Open City il suono si rivela il mezzo perfetto per trasgredire, decostruire, superare i confini delle convenzioni e quindi strumento perfetto per la realizzazione di un nuovo modello di museo aperto, luogo di dibattito, creatività, immaginazione e scambio di idee: un nuovo Foro Romano.

Le installazioni presentate contribuiscono a ri-definire le condizioni architettoniche dell’edifico, creano connessioni, determinando le condizioni necessarie per incontri, interazioni, dibattiti pubblici.

Questo si traduce in un programma di proiezioni di video e foto, performance, teatro, danza, musica, cinema, narrazioni, conferenze e dibattiti, in cui gli spettatori non sono più osservatori passivi ma partecipanti attivi.

Ogni giorno a partire dalle 15.00 gli spazi del museo si animeranno dunque con gli appuntamenti del programma, mentre la mattina sarà possibile immergersi esclusivamente nei suoni delle installazioni.

Charles-Cohen-injection-marcopolonewsTra i tanti eventi, l’incontro con Justin Bennet, Cevdet Erek, Lara Favaretto, Francesco Fonassi, Bill Fontana, Jean Baptiste Ganne, Haaron Mirza, Philippe Rahm e Hou Hanru (24 orrobre),  la musica di Yannis Xenakis con il concerto per percussioni Rebonds (23 ottobre) e quella di Superfici Sonore a cura di Giuseppe Tillieci e Donato Scaramuzzi che portano al MAXXI le composizioni di che portano al MAXXI le composizioni di Rabih Beaini, Charles Cohen, Donato Dozzy e Neel (24 e 25 ottobre). La compagnia francese Les gens d’Uterpan è protagonista di Piece en sept morceau  in cui i corpi dei ballerini riproducono l’immagine di un teschio inspirata a un’opera di Salvador Dalì (12,13,14, 15, 16 novembre).

Con Narrazioni, le artiste Chiara Fumai, Elisa Strinna, Valentina Vetturi e Marinella Senatore coinvolgono il pubblico nei loro personali racconti della realtà (dal 23 ottobre)

Nina Beir, Marco Colombaioni, Valentina Vetturi, Raphaël Zarka e Italo Zuffi sono protagonisti di Esercizi Per La Rivoluzione: tre giorni di performance con giochi popolari reinventati da loro (29, 30 31 ottobre).

Con Delirious NY spettacolo tratto dal libro di Rem Koolhaas che ne ha anche disegnato le scenografie, il gruppo OHT presenta uno spettacolo sulla incomunicabilità (7, 8, 9 novembre).

Tra i protagonisti delle proiezioni di film e fotografie anche opere di Chantal Akerman, Gianfranco Baruchello, Ila Bêka, Cypien Gaillard, Amos Gitaï, Armin Linke, Santiago Serra, Olivo Barbieri, Francesco Jodice, Guy Tillim, Francesco Zizola (dal 29 ottobre).

A tutto questo si aggiungono gli incontri con, tra gli altri, Marco Belpoliti, Massimo Cacciari, Andrea Cortellessa, Lucia Goracci, Manfred Eicher.

Grazie al contributo di Enel i giovani sotto i 26 anni potranno accedere gratuitamente al museo tutti i sabati e le domeniche per tutta la durata della mostra (dal 24 ottobre al 30 novembre 2014).

25 ottobre 2014

Redazione