Franco Mussida mostra personale a Milano

mussida-marcopolonewsUn articolato itinerario, organizzato in due momenti o “atti” distinti, guida il visitatore alla scoperta del patrimonio emozionale e conoscitivo che la musica contiene e offre ai suoi frequentatori attraverso l’esecuzione e l’ascolto. Il primo Atto, cui è destinato lo spazio più ampio, propone un’installazione composta da tredici stazioni, una per ciascun intervallo musicale, le cui risonanze vengono attivate dal passaggio di un visitatore. Un suono profondo e continuo pervade l’ambiente, creando un clima di meditazione e di attesa.

Ciascun intervallo però si completa solo quando una presenza umana si avvicina alla relativa stazione e, in un certo senso, la “sceglie” sulla base delle sue esigenze emozionali e caratteriali. Ciascun intervallo, infatti, è portatore di valori e di contenuti esperienziali diversi, dalla sicurezza alla paura, dall’ambiguità alla malinconia alla speranza. Ogni stazione è composta da una stele ceramica dipinta d’oro, argento o rame, che rappresenta la nota grave (tonica) degli intervalli, mentre un sole radiante, ugualmente in ceramica dorata, posto in alto, ne rappresenta la nota acuta (dominante). Ogni intervallo è caratterizzato da un disegno che decora la parte centrale del sole e che Franco Mussida ha elaborato per raccontarne le qualità caratteristiche e i modi d’espansione nello spazio.

Il secondo Atto consiste in una particolarissima audioteca, a disposizione del pubblico. Si tratta di una copia fedele delle quattro già presenti in altrettante carceri italiane, nei cui angusti spazi si sta effettuando una straordinaria sperimentazione che unisce Arte e Scienza, con l’obiettivo di rendere oggettivamente osservabili specifici effetti della Musica sull’organizzazione affettiva dei detenuti. Un’audioteca divisa per stati d’animo, che offre l’opportunità di un ascolto guidato e consapevole delle composizioni di tutti i generi musicali presenti.

Franco Mussida intende l’arte con spirito di servizio, ritiene che sia dovere della persona creativa il promuovere consapevolezza e collaborare a riaprire la porta verso quel vuoto interiore a partire dal quale sia di nuovo possibile tornare ad ascoltare e ad ascoltarsi. Per questo, probabilmente, la sua installazione, o meglio la sua non facile opera, vive di un equilibrio mirabile, una segreta armonia visiva che la rende penetrante e al tempo stesso suggestiva di un’ineffabile lontananza.

Da molti anni Franco Mussida, notissimo musicista e compositore, si dedica all’esplorazione delle misteriose relazioni che collegano la musica e l’universo sonoro agli esseri umani nelle loro componenti affettive ed emozionali così come nei loro comportamenti collettivi, passibili di analisi sociologica. Un percorso che l’ha portato lontano dagli aspetti più esteriori e popolari del mondo dello spettacolo, di cui pure continua a fare parte con pieno successo, fino ad immergersi in un territorio ancora sconosciuto: quello delle vibrazioni più profonde che collegano le onde sonore ai loro ricettori umani, alla sensibilità ai sentimenti e alle reazioni affettive dei diversi individui.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Skira, con testi di Franco Mussida e Martina Corgnati, storica dell’arte e curatrice, che da qualche anno ne segue felicemente il percorso.

Redazione

10 Giugno 2015