9 agosto 2014
Donne che si comportano come uomini, donne aggressive, donne in cerca di avventure. Un trend nell’epoca dell’amore veloce e virtuale, d’internet e dei video, un delitto quasi perfetto del romanticismo, che perde le proprie connotazioni originali per diventare qualcosa di forte, passionale in un eterno presente di emozioni.
Tutto questo è Metamorphose: una serie di scatti shock del fotografo Giorgio de Camillis, con cuori sanguinanti e ossa spolpate, sullo sfondo grandi monumenti delle città italiane, prima fra tutte Piazza dei Signori di Treviso, da dove partirà l’esposizione, per poi continuare a Roma con altri scatti di ragazze romane e così in altre città, raccontando il mondo e il vissuto delle ragazze italiane.
“Treviso è una piccola città dove questo cambiamento si può osservare più che in una metropoli come Roma, ad esempio. E’ per questo che ho deciso di trasformare la cittadina veneta in un set e di cercare qui le modelle fra le ragazze che s’incontrano tutti i giorni a passeggio nel centro della città,per la mia prossima mostra” , dice il fotografo de Camillis, trevigiano di nascita ma romano d’adozione. “Mi sono accorto di un cambiamento radicale di una parte del mondo femminile frequentando le discoteche, i locali alla moda e ascoltando i racconti degli amici e di mio figlio. Il romanticismo sembra bandito dalle relazioni, l’apparire e il vestirsi in modo provocante è l’arma usata per ‘arpionare’
L’uomo e la seduzione ha ceduto il posto alla trappola
Le prime protagoniste degli scatti che rappresentano questa “metamorfosi” dei sentimenti e dei comportamenti sono due studentesse universitarie.
De Camillis lavora on the road come il suo maestro Irving Penn, lasciandosi guidare dalle emozioni e dalle sensazioni del momento: “Cerco i miei soggetti per la strada, non mi interessa tanto la bellezza ma la personalità, queste ragazze hanno delle storie da raccontare che sono forse più interessanti delle mie foto.”
E’ proprio una delle ragazze fotografate a confermare il nuovo trend del romanticismo, mentre il fotografo Giorgio de Camillis la immortala con un alano e un osso spolpato in mano: “C’è paura di legarsi, si scappa dai sentimenti, oggi non esiste più il termine fidanzato, ci si frequenta, si ha una storia, si è impegnati con l’altro, ma fino a un certo punto. Sposarsi fa paura, non si proietta niente nel futuro lontano, si vive l’immediato, al massimo si programmano le vacanze insieme. La coppia subisce l’influenza della società: io oggi sono a Treviso, ma domani sarò in Spagna per un master, quindi una storia me la vivo nel presente, non posso dire per tutta la vita, posso dire ora. Penso a vivere delle esperienze, l’importane è che non siano negative.”
L’altra racconta invece di aver associato il cuore che teneva in mano all’ultimo fidanzato, che l’aveva fatta soffrire: “La moda dei ragazzi è di avere una fidanzata, ma sentirsi comunque libero e avere altre storie. Noi ragazze siamo rimaste deluse e abbiamo iniziato a ragionare come loro: alcune conquistano per una notte e poi basta, chi si è visto si è visto. Comportandosi in modo così duro però la magia e i sogni della nostra età scompaiono.”
(di Giorgio De Camillis e Mario Anton Orefice)