L’arte paleocristiana nel palazzo Lavazza

lavazza-paleocristiana-marcopolonews5 agosto 2014

Nuovo palazzo a Torino per Lavazza, storico marchio del caffè Made in Italy, integrato all’arte paleocristiana. Nella zona in cui sorgerà il nuovo centro direzionale dell’azienda a Torino, sono stati infatti ritrovati i resti di una basilica paleocristiana del IV-V secolo e si è ben pensato di integrarla al progetto della nuova sede curato dall’architetto Cino Zucchi.

Il ritrovamento dei resti, la cui origine è di arte paleocristiana, è avvenuta mesi fa, nel corso di attività di scavo e bonifica ambientale per la costruzione del palazzo Nuvola, in una zona dove già vi erano dei resti archeologici. L’area del ritrovamento si trova infatti all’esterno del lato settentrionale di una cinta muraria di età romana, che include le piante perimetrali di una basilica con un’abside semicircolare, un mausoleo, diverse tombe e una fornace di chiara origine di arte paleocristiana e che  nel corso dei secoli ha subito diverse modifiche. “Un ritrovamento eccezionale in un luogo non di certo inaspettato”, ha detto Egle Micheletto, sovraintendente dei beni archeologici piemontesi, che si è voluto preservare integrandolo al progetto originario.

E così dove avrebbero dovuto esserci i garage sotterranei del palazzo sorgerà un sito archeologico visibile a tutti e non solo ai 500 dipendenti Lavazza. E grazie all’accordo firmato da Lavazza con la Città di Torino e la direzione regionale per i Beni Culturali e paesaggistici del Piemonte, fatto per la valorizzazione dell’area, sarà possibile rendere il palazzo visibile anche ai cittadini con visite guidate ad hoc, soprattutto per la sensibilizzazione all’arte paleocristiana, di cui Torino è molto ricca, basti pensare ad esempio alla Sindone o la Basilica Santa Maria di piazza San Giovanni.

 

(di Patrizia Tonin)