Parco Majella punta a valorizzare sistema eremi per Giubileo

maiella_marcopolonews copiaIn uno stretto connubio tra religione e turismo, in Abruzzo in vista del prossimo Giubileo si gioca una risorsa in più per il territorio delle aree interne: la valorizzazione del sistema degli Eremi Celestiniani che di recente il Parco Majella Morrone ha proposto per il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO. L’iniziativa strategica a Sulmona (L’Aquila) è stata discussa tra Franco Iezzi, presidente dell’ente Parco, e Marco Parini, presidente dell’Associazione “Italia Nostra”.

L’obiettivo ruota attorno al progetto del Parco che vuole intensificare la propria azione di comunicazione e valorizzazione incentrata sulla figura di Celestino V, il Papa del “gran rifiuto”, e la collaborazione con Italia Nostra rappresenta un altro importante tassello che si aggiunge alle iniziative già realizzate; prima fra tutte l’allestimento della mostra “Domus Naturae Domus Christi” nei Musei Vaticani.

Il rapporto Parco Majella-Italia Nostra ha trovato un primo momento di formalizzazione nella gestione dell’Eremo di Santo Spirito, affidata alla associazione e con l’incontro di oggi il rapporto si è nutrito di nuovi ambiziosi obiettivi. Il sistema degli Eremi e delle Abbazie presenti nel Parco della Majella rappresentano una meta irrinunciabile per gli appassionati di turismo religioso e non solo. Il contesto ambientale e sociale in cui è inserito consente di costruire dei veri e propri pacchetti turistici.

Il sistema della fruizione è garantito anche dal “Sentiero dello Spirito” che attraversa l’intero Parco, proponendo scenari con ambienti naturali incontaminati e contesti culturali ispirati all’enogastronomia tipica ed alla calda ospitalità dei borghi di montagna. Ma oltre a quello di Santo Spirito che si trova nel territorio del Comune di Roccamorice (Pescara) che si trova a circa 1130 m d’altezza e si caratterizza per un articolato complesso di edifici addossati ad una parete rocciosa. spirit_marcopolonews copia

La parte bassa comprende la chiesa, la sagrestia ed un settore abitativo. Ma quante sono in realtà queste strutture diffuse sul territorio e tutte piene di storia e di fascino ? Davvero tante, oltre venti diffusi sull’intero territorio del Parco Majella Morrone, perché nei silenzi delle rupi e dei boschi della Maiella e del Morrone, eremiti spesso senza nome hanno cercato il deserto, simbolo della vita naturale. Qui hanno vissuto in solitudine, privazione e preghiera. Qui hanno lasciato i loro eremi. Luoghi senza tempo fatti di nuda pietra e di immateriale spiritualità.

Per gli studiosi e gli amanti della natura un posto di primo piano meritano il complesso rupestre di S.Liberatore a Serramonacesca (Pescara), a quota 1330 metri di altitudine. Grande interesse interesse sono anche quelli della Madonna dell’Altare a Palena (Chieti) a m.1280; Madonna della Mazza a Pretoro (Chieti) a 1020 m; Madonna di Coccia a Campo di Giove(L’Aquila) a 1320 m; gratta di S.Angelo a Lama dei Peligni (Chieti) a 1260 m; S.Angelo a Lettomanoppello(Pescara) a quota 650 m; S.Pietro del Morrone Sulmona (L’Aquila) a 1339 m.; Grotta di San Michele di Pescosansonesco (L’Aquila) a m. 1266.

 

di Eleonora Albertoni

19 Novembre 2015