Ferrari: il simbolo del Made in Italy romba a Wall Street

ferrari-wall-street-marcopolonewsIl maggior simbolo del Made in Italy nel mondo, capace di far vibrare i cuori e destare forti emozioni, romba anche a Wall Street e non solo negli autodromi di Formula 1. Nel giorno del suo debutto in borsa a New York per l’occasione vestita di rosso, la Ferrari infatti è volata e i suoi titoli sono schizzati fino a 60 dollari per azione in apertura arrivando a salire fino a quasi 61 dollari, con un aumento del 17% rispetto ai 52 dollari fissati dall’Ipo, per poi chiudere in rialzo del 5,77% a 55 dollari per azione.

John Elkann, Sergio Marchionne e Piero Ferrari non hanno nascosto la loro emozione e la soddisfazione per una giornata storica, che ha visto parcheggiate otto “Rosse” di Maranello fuori dal New York Stock Exchange, a Wall Street, e cappellini e giacche rosse circolare sul floor del mercato azionario di New York. Con il simbolo ‘Race’ e il suono del ‘rombo’ del motore della Formula 1 che ha aleggiato fuori dallo storico palazzo di Wall Street. Con questo debutto la Ferrari ha raccolto più di 900 milioni di dollari vendendo 18,8 milioni di azioni a 52 dollari l’una, per una valutazione da 10 miliardi di dollari. A 60 dollari per azione, il picco di giornata, Ferrari ha avuto un valore di 11,3 miliardi di dollari.

“Il mondo è grande e ci sono enormi opportunità per Ferrari”, ha detto Sergio Marchionne, presidente della Casa di Maranello, che sabato scorso al 40° Gala della NIAF aveva ricevuto il premio stato premiato per la “Leadership in Business”, festeggiata con i vini delle Famiglie dell’Amarone.

marchionne“Con la quotazione cominciamo a capire il vero potenziale del marchio, che può espandersi in campi che sono correlati all’auto e che possono farla crescere, sempre in Italia e sempre con italiani. Ora dobbiamo continuare a fare bene quello che facciamo, e vincere in Formula 1, che è una cosa importantissima”, ha messo in evidenza Marchionne.

Soddisfatto dell’operazione Ferrari di respiro mondiale anche John Elkan, che ha suonato la campanella insieme a Marchionne per dare il via alle contrattazione. La quotazione è un primo passo per Ferrari verso una “vita propria. Non c’è dubbio che l’Italia ha sempre avuto un grande appeal nel mondo per quello che sa fare bene. E Ferrari ne è una forte prova”, ha detto Elkann fuori dal NYSE, mentre centinaia di persone sostavano a Wall Street per contemplare le Ferrari esposte e rubare alcuni scatti con i vertici della ‘Rossa’.

“Siamo di Reggio Calabria, si faccia una foto con noi”, ha chiesto un turista italiano al presidente di FCA. Ed Elkann si è prestato alla foto sorridendo, con il suo maglioncino rosso Ferrari e la classica spilletta coordinata con il cavallino rampante. Ed ha poi confermato anche lo sbarco a Piazza Affari, a Milano, all’inizio del 2016.

“Enzo Ferrari sarebbe contento, ha creduto in questo Paese fin dagli anni 1950, sarebbe molto soddisfatto”, ha detto Piero Ferrari, il vice presidente della Casa di Maranello, sottolineando di “non aver mai immaginato un giorno come questo”. A chi gli faceva osservare come con la quotazione a New York lui sia diventato miliardario, Piero Ferrari ha risposto: “Ho il 10% della Ferrari, lo tengo come la casa di famiglia”.

 

di Dario de Marchi

22 Ottobre 2015