Gli appassionati USA riscoprono la mitica Fiat “Topolino”

fiat-topolino-marcopolonewsIn giro in Italia di auto “Topolino” se ne vedono ormai davvero molto poche e solo i non più giovani si girano ancora a guardarle con grande ammirazione. Nel mondo delle auto storiche, il Made in Italy sta vivendo invece un momento di particolare attenzione da parte dei collezionisti e non solo per i brand più celebri, come Ferrari, Maserati, Lamborghini e Alfa Romeo. Forse grazie alla brillante operazione finanziaria e industriale che la Fiat ha condotto negli USA rilevando, anzi riesumando, la Chrysler. Così le quotazioni delle auto italiane della serie storica sono in costante rialzo pure per altre marche, come Lancia e soprattutto Fiat. Ad un evento automobilistico appena svoltosi ad Amelia Island, in Florida (USA), ha fatto il giro del mondo la notizia della vendita di una Fiat 500C, più nota come “Topolino” (classe 1952) alla rispettabile cifra di 52.250 dollari, circa 50 mila euro.

Battuta nel corso della stessa asta, organizzata da RM Auction-Sotheby, una Ferrari 400 Superamerica SWB Cabriolet Pinin Farina del 1960 che ha spuntato un prezzo di assegnazione pari a 6,38 milioni di dollari (6,05 milioni di euro). Ma la “Topolino” ha confermato con il suo incredibile risultato come negli Stati Uniti sia scoppiata una vera febbre per il brand Fiat e per la sua vasta produzione del dopoguerra. Un incremento che può essere valutato confrontando questo risultato con quello ottenuto da una “Topolino Belvedere” (del 1954) in analoghe condizioni di conservazione che era stata assegnata all’asta di Bonhams di Knokke Le Zoute (Belgio) nell’ottobre 2014 per soli 5.520 euro.

La Topolino quotata ad Amelia Island, numero di telaio 500C 477290, appartiene alla serie “Trasformabile” ed è stata oggetto nel 2010 di un profondo e accurato restauro, riprendendo le tinte originali nero-verde e utilizzando per i sedili e gli altri rivestimenti i materiali originali Fiat.

E’ insomma ben evidente che la Fiat 500, popolarmente chiamata “Topolino”, è senza dubbio fra le automobili italiane più famose, anche se gli eventi e le circostanze che hanno portato all’ideazione di questo modello sono molto meno conosciuti.

Tutto ebbe inizio da un’idea di Benito Mussolini. Nel 1930, il Duce aveva convocato il senatore del Regno d’Italia Giovanni Agnelli per informarlo della “inderogabile necessità” di ‘motorizzare’ gli italiani con una vettura economica che non superasse il costo di 5 mila Lire.fiat-topolino1-marcopolonews

Un’idea di grande impatto propagandistico che, non appena eletto primo ministro, Hitler si affrettò a copiare convocando Ferdinand Porsche ed intimandogli di realizzare un’automobile dal costo non superiore ai 1 000 marchi; quella che sarebbe divenuta famosa in Italia con il nome di “Maggiolino”, prodotta dalla Volkswagen (auto del popolo).

Il primo prototipo, era il 7 ottobre 1934, fu sperimentato su strada dai progettisti da Giacosa e Fessia che si alternarono alla guida sull’accidentato percorso Torino-Ivrea-La Serra-Vestigné-Borgomasino-Cigliano-Torino, percorrendo molti chilometri di strade sterrate allo scopo di verificare la solidità delle sospensioni. Nell’ultimo tratto autostradale, cronometrarono la velocità massima di 82 km/h.

Il 15 giugno 1936 è messa in vendita la FIAT 500 (oggi comunemente ribattezzata “500 A”, quale progenitrice della successiva “500 B”) popolarmente nota come “Topolino“, a causa del frontale che richiama il muso del roditore e, molto probabilmente, sotto l’influenza del successo che l’omonimo fumetto della Disney stava ottenendo in quel periodo. Una vetturetta modesta per tecnica e prestazioni, il cui prezzo era di 8 900 lire: venti volte lo stipendio medio di un operaio specializzato e ben oltre le preventivate 5 mila lire. Per la cronaca, nel 1936 Porsche aveva già realizzati i prototipi definitivi della “Maggiolino” che veniva messa in “prevendita” alla cifra di 990 Marchi, ovvero cinque volte lo stipendio di un operaio specializzato.

Tuttavia, la Fiat 500 riuscì ad ottenere un discreto successo, anche grazie alla “fame di automobili degli Italiani”. Infatti, nell’Italia del 1936 circolavano solamente 222 mila automezzi (di ogni tipo, compresi quelli pubblici e militari) per oltre 42 milioni di abitanti. All’incirca, un veicolo ogni 200 persone. Un rapporto dieci volte inferiore a quello della Francia e quaranta volte inferiore a quello degli Stati Uniti nello stesso anno.

di Dario de Marchi

18 Marzo 2015