La Lettonia strizza l’occhio agli imprenditori italiani

lettonia-marcopolonewsLa Lettonia strizza l’occhio agli imprenditori e investitori italiani offrendo loro non solo la sua strategica posizione di “Paese ponte” verso il mondo Balcanico, la Russia e la CSI, ossia la Comunità degli Stati indipendenti post URSS e l’Asia, ma anche mettendo a disposizione condizioni logistiche, organizzative, operative e agevolazioni burocratiche e fiscali che in Italia sembrano essere ancora un sogno. Per questo la LIAA, l’Agenzia per lo Sviluppo e l’Investimento della Lettonia, ha aperto un ufficio di rappresentanza a Roma e, con l’Ambasciata Lettone in Italia, in collaborazione con Leonardo Business Consulting ha organizzato un interessante business forum per esporre le nuove opportunità per le imprese italiane.

Posta nell’Europa nord-orientale, confina con Estonia, Russia, Bielorussia, Lituania e Mar Baltico, la Lettonia è una repubblica parlamentare, membro dell’Unione Europea, ha come capitale Riga. La popolazione è in lieve calo e supera di poco i due milioni di abitanti, su un territorio di appena 64.589 kmq, concentrati soprattutto nelle 10 principali città. È indipendente dalla Russia dal 1991. Dal 1º gennaio 2014 ha adottato l’euro, divenendo il diciottesimo paese dell’area euro. In Lettonia l’uso di internet raggiunge circa il 70% della popolazione ed è uno dei più alti tassi d’Europa. Dovunque il wifi è gratuito. È tra i primi sette migliori Paesi al mondo per la sua infrastruttura di Information Communication Technologies ICT. La rete dei trasporti è ben sviluppata. Accanto alla strada e alla ferrovia ha rilievo la navigazione sul Baltico. Porti importanti si trovano a Riga, Ventspils e Liepaja.

L’ambasciatore Artis Bērtulis, dopo aver sottolineato le ottime relazioni con l’Italia, ha ricordato che “la Lettonia è Paese ideale per gli affari internazionali, con un mercato aperto, forte e sicuro. Il tasso di crescita nonostante la crisi internazionale è stato notevolmente stabile con la più rapida crescita economica dell’UE, superiore al 4% per due anni consecutivi”. Tanto che il diplomatico ha citato una frase di Hillary Clinton: “Il successo della Lettonia costituisce un’aspirazione”. Non solo. La Banca Mondiale ha classificato la Lettonia al 23° posto al mondo per facilità di creare e gestire un’impresa.

A tale proposito Andra Minkeviĉa, capo della rappresentanza in Italia dell’Agenzia per lo Sviluppo e l’Investimento della Lettonia, ha tratteggiato un lettoniaquadro molto stimolante dell’attrattività del suo Paese. Bastano pochi elementi per capire il motivo dell’alta attrazione della Lettonia. La manager ha ricordato che “la burocrazia lettone è essenziale e snella: si costituisce una società in appena un sol giorno con un costo di 250 €. La tassazione è basata su un sistema fiscale con una imposta del 15% sui redditi delle società. Con la piattaforma Polaris, il Governo segue gli investitori. C’è un Consiglio Superiore, con a capo il Primo Ministro, per coordinare gli investimenti”.

A questo si aggiungono le efficienti infrastrutture viarie, ferroviarie (con connessione anche con la Transiberiana), tre aree portuali (2.a miglior zona-porto al mondo, secondo valutazioni internazionali) e aeroportuali (lo scalo di Riga ha il maggior tasso di crescita in Europa), quattro Zone Economiche a Statuto Speciale (garantiscono sconti fiscali attrattivi e zone funzionali, come centri per la logistica per aziende) che consentono di raggiungere un mercato di oltre 500 milioni di persone, ha elencato ancora Andra Minkeviĉa.

I settori strategici in cui la Lettonia offre vantaggi competitivi sono la metalmeccanica, i macchinari e elettronica; falegnameria; le innovation technologies, dove dispone della forza lavoro più competitiva in Europa; trasporti e logistica, prima in Europa per valore aggiunto in termini di Pil e partner strategico per il transito merci tra l’UE e i paesi CSI; tecnologie rinnovabili; scienze naturali; assistenza sanitaria e lavorazione di generi alimentari.

A soffiare sul fuoco dell’attrattività di imprenditori e investimenti anche italiani in questo gioiellino del nord Europa sono non solo i vantaggi e le condizioni economiche, ma anche la LIAA, l’Agenzia per lo Sviluppo e l’Investimento della Lettonia, che lavora alle dipendenze del Ministero dell’Economia ed in collaborazione con le Camere di Commercio locali e le diverse organizzazioni settoriali, come il Foreign Investors’ Council. L’agenzia, ha spiegato Andra Minkeviĉa “funge da punto di contatto per i potenziali investitori, sviluppando soluzioni su misura per le specifiche esigenze e fornendo la necessarie assistenza durante tutte le fasi di pianificazione e di implementazione dei progetti di investimento. LIAA dispone di una rete di rappresentanza in 20 Paesi, tra cui l’Italia (www.liaa.gov.lv). E tutto questo è tra l’altro una esemplare lezione all’Italia per imparare a ritornare ad essere un Paese attrattivo, dove fiscalità e burocrazia, tempi e certezza del diritto vanno a braccetto per incentivare gli imprenditori, italiani e stranieri, e non vessarli e scoraggiarli nella loro volontà di fare intrapresa.

 

di Dario de Marchi

4 Dicembre 2015