Vino: si afferma la presenza italiana targata Vinitaly in Cina

Oltre 200 cantine e 60 espositori italiani uniti sotto il marchio Vinitaly, saranno presenti all’International Wine and Spirit Show di Chengdu, la più antica fiera cinese dedicata al vino e agli alcolici, che si terrà dal 17 al 23 marzo. In occasione della centesima edizione della storica fiera del vino, si terrà anche la sesta edizione di Vinitaly China Chengdu (17-20 marzo), il fuorisalone tricolore organizzato da Veronafiere e Vinitaly International, quasi in concomitanza con la missione in Italia del presidente cinese Xi Jinping.

Un’edizione record, quella al via domenica e organizzata con il Consolato generale d’Italia a Chongqing e l’Agenzia Ice di Pechino, che dimostra un interesse senza precedenti verso il mercato del Dragone da parte delle aziende vinicole italiane. E soprattutto un
evento con tanto digitale, grazie a Vinitaly成都 2019, un’applicazione che permetterà di collegarsi all’account ufficiale WeChat di Vinitaly e rimanere costantemente aggiornati sulle iniziative in programma.

Il mercato cinese è molto importante per gli operatori del settore che partecipano alle manifestazioni organizzate da Veronafiere, confermano il presidente Maurizio Danese e il direttore generale Giovanni Mantovani. E soprattutto il Vinitaly si sta sempre più affermando come brand del vino italiano in Cina, sul quale si sta costruendo un modello tutto italiano di promozione in Asia.

Qualche numero relativo allo scorso anno: secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma wine monitor su base doganale, la Cina ha acquistato vino per un valore complessivo di oltre 2,4 miliardi di euro e l’Italia, quinto Paese fornitore, ha chiuso il 2018 con un valore delle vendite a 142,3 milioni di euro. Market leader, sebbene in calo, è sempre la Francia con 903 milioni di euro, seguita da Australia e Cile, in rimonta anche grazie al favorevole regime dei dazi.

di Giorgio Marin

17 Marzo 2019