Assoenologi: Vino e Salute cinque esperti a confronto

il-70esimo-congresso-nazionale-di-assoenologi--1432671656-mediaIl confronto domenica 31 maggio nell’ambito del 70° Congresso nazionale di Assoenologi attraverso un talk show condotto dal giornalista Bruno Vespa.

Il tema “Vino & Salute” non è nuovo per i congressi Assoenologi, che lo ha affrontato ancora nel 1993 ad Alghero, nel 1998 a Napoli e nel 2001 a Milano, con la partecipazione di Christiaan Barnard, colui che esegui il primo trapianto di cuore al mondo. Assoenologi si è sempre battuta per una corretta informazione sul consumo consapevole, contro ogni indiscriminata demonizzazione di tutto ciò che odora di alcol. Ormai è scientificamente provato che modeste dosi di vino hanno effetti benefici per la salute. E in Puglia. Grazie al contributo di illustri cardiologi, gastroenterologi e nutrizionisti si è cercato di comprendere la strada per invertire l’eccessiva discriminazione del vino avvenuta negli ultimi anni. Il confronto e’stato coordinato da Bruno Vespa, conduttore di Porta a Porta di Rai 1.

A parlarne Antonio Colombo, Antonio Maria Jannello, Enzo Grossi, Vincenzo Montemurro, Giorgio Calabrese.

Antonio Montemurro Medico specializzato in malattie dell’apparato cardiovascolare, oggi direttore di Emodinamica presso la casa di cura Columbus a Milano, consulente per il San Raffaele di Milano e dell’ospedale Maggiore di Milano. Il suo pensiero: “L’uso moderato di vino sembra ridurre la aggregazione piastrinica e la tendenza a formare trombi /coaguli; ha un effetto favorevole sul cosiddetto colesterolo buono (LDL, e può migliorare l’umore di chi lo beve. Inoltre se consumato nell’appropriato contesto può essere uno stimolo culturale”.

Antonio Maria Ianniello Medico chirurgo specializzato in chirurgia vascolare, è l’attuale presidente del Collegio italiano dei primari di chirurgia vascolare. Il suo pensiero: “C’era una volta, come nelle fiabe possiamo dire c’era una volta “vino e salute” perché le prime testimonianze sul vino nella cultura medica risalgono al IV e V secolo a.c. Ippocrate lo consigliava come diuretico, come antisettico per disinfettare le ferite e per combattere la febbre. Galeno, medico personale di Marco Aurelio, nella sua trattazione De Rimediis dedica alcuni capitoli alla terapia con ricette a base di vino, e potremmo continuare nei secoli sino arrivare ai giorni nostri, dove su base scientifica si è dimostrato che un consumo giornaliero di vino puo prevenire le malattie degenerative e alcune forme di tumori, ed allora adesso “Nunc est bibendum”.

Enzo Grossi Medico chirurgo, gastroenterologo, clinico, ricercatore, docente in ambito universitario, attualmente opera come Advisor scientifico del Padiglione Italia Expo 2015 e della Fondazione Bracco e come membro del Comitato Scientifico Expo 2015. Il suo pensiero: “Il primo messaggio emergente dagli studi scientifici sul vino e in particolare sul vino rosso è che il beneficio ottenibile è strettamente connesso con il consumo ai pasti. Come dimostrano gli studi scientifici sul vino e in particolare sul vino rosso è che il beneficio ottenibile è strettamente connesso con il consumo dei pasti. Come dimostrano gli studi condotti da scienziati di fama mondiale il consumo di vino rosso durante i pasti riduce gli effetti negativi dei grassi ossidati presenti nei cibi grassi. I grandi studi sui rapporti tra consumo di vino e mortalità disponibili in cui è stato possibile disaccoppiare il consumo di vino da vino-salute-marcopolonewsquello di bevande alcooliche dimostrano inequivocabilmente che il vino esercita un effetto positivo sulla longevità, riducendo quasi del 50% il rischio di mortalità”.

Vincenzo Montemurro Medico chirurgo, specializzato in medicina interna e in cardiologi. Organizzatore e direttore scientifico dei Congressi nazionali di cardiologia e dell’International Medical Congreaa. Socio fondatore della Società Italiana di Cardiologia Ospedalità Accreditata, dell’Associazione Italiana Cardioncologia e componente del Consiglio nazionale, Responsabile dell’ambulatorio di Cardiologia presso l’Ospedale “Scillesi d’America” di Sicilia. Il suo pensiero: “Quasi sempre i percorsi virtuosi per la prevenzione delle malattie cardiovascolari si associano a rinunce, sofferenze e privazione, ragion per cui spesso sono caratterizzati da un andamento rallentato, talora indeciso, fino alla loro interruzione: non per il vino! Il quale, se assunto in quantità moderate, due bicchieri al giorno, sembra avere un effetto cardio-vasculo-protettivo. Al riguardo, numerosi studi hanno evidenziato e confermato l’effetto favorevole dell’assunzione di moderate quantità di alcool sul rischio cardiovascolare”.

Giorgio Calabrese Medico Chirurgo specializzato in scienza della alimentazione. Docente di alimentazione e nutrizione umana presso l’Università’ del Piemonte orientaledi Alessandria e presso l’Universirta’ di Torino e di Messina. Membro attivo della New York Academy of Sciences e della American Association for the advancement of science di Washington. Il suo pensiero: “Con l’uso moderato di vino ogni giorno noi forniamo al nostro corpo un’arma in più per prevenire malattie metaboliche e questo serve anche per coloro che fanno sport o lavori di intensa attività. Il vino è un alimento liquido e come ogni alimento ha molti lati positivi e qualcuno negativo; non bere mai alcol non protegge il corpo e non fornisce alla salute mezzi in più per salvaguardare il proprio metabolismo”.

Redazione

01 Giugno 2015