Dopo 52 anni crescono ancora i ristoranti del BuonRicordo

buon_marcopolonews copiaDopo 52 anni crescono ancora i ristoranti del BuonRicordo. Ha 52 anni e non li dimostra. Anzi, continua a crescere. Sono 8 i nuovi ristoranti che sono entrati a far parte dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, che così arriva ad un totale di 100 insegne, di cui 9 all’estero fra Europa, Giappone e Cina. Dal 1964 l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo salvaguarda e valorizza le tante tradizioni e culture gastronomiche del nostro Paese, accomunando sotto l’egida della cucina del territorio ristoranti e trattorie di campagna e di città, dal Nord al Sud. Nel 1964, quella del ‘Buon Ricordo’ è stata la prima associazione selettiva di imprenditori della ristorazione, e ancor oggi è la più nota tra i consumatori.
L’Unione Ristoranti del Buon Ricordo da oltre mezzo secolo promette un viaggio tra i sapori e i colori della cucina italiana. Le cento insegne racchiuse sotto il suo marchio, distribuite dal Nord al Sud dell’Italia e all’estero, rappresentano la migliore espressione della cucina regionale italiana e disegnano la mappa della gastronomia e dell’ospitalità Made in Italy.

Quella dell’Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo è una storia lunga, consolidata e gloriosa. A una felice e puntuale idea di Dino Villani, uomo di cultura e maestro di comunicazione (che fra l’altro ideò Miss Italia), si associò un gruppo di ristoranti di qualità con l’obiettivo di ridare notorietà e prestigio alle tante espressioni locali della tradizione gastronomica italiana, a quell’epoca poco valorizzata. Era la primavera del 1964. Chi si associava assumeva l’impegno di praticare una linea di cucina tipica del territorio e di tenere sempre in carta, tutti i giorni dell’anno, “una specialità” che ne doveva essere la rappresentazione più rigorosa ed esemplare.

A caratterizzare ciascun ristorante, e a creare fra loro un trait d’union, è oggi come un tempo il piatto-simbolo dipinto a mano dagli artigiani della ceramica artistica Solimene di Vietri sul Mare, su cui è effigiata la specialità del locale, che viene donato agli ospiti in memoria di una piacevole esperienza gastronomica da ricordare.

Nel loro insieme, ristoranti e trattorie associati rappresentano, con la varietà delle loro cucine, il ricchissimo mosaico della gastronomia italiana. Un mosaico a cui si sono aggiunte altre 8 preziose tessere.

Questi i nuovi ristoranti, che da gennaio propongono agli ospiti la loro specialità del Buon Ricordo e si impegnano a tenerla in carta tutto l’anno: “Al Filò” a Bormio (Sondrio) con cilindri di maialino in porchetta; “Capannina Ciccio” ad Ameglia (La Spezia) con zuppa di farro della Garfagnana con moscardini nostrani, “La Foresta” a Rieti con conchiglioni con persico reale al profumo di maggiorana; a Arquà Petrarca (Pd) “La Montanella” con prosciutto cotto nel vino; “La Rosetta” a Perugia con torello alla perugina; “Osteria in Scandiano” a Scandiano (Reggio Emilia) con puntine di maiale nostrano in confit sottovuoto con verza saltata e confettura di arance; “Taverna del Cacciatore” a Castiglione dei Popoli (Bologna) con tortellini con olio Evo toscano in cialda di parmigiano; a “Trattoria Da Nando” Mortegliano (Udine) con polenta cuinciade.

Indirizzi e specialità delle new entry sono pubblicati in un pieghevole in distribuzione nei ristoranti associati e sul sito www.buonricordo.it, accanto a quelli delle altre insegne dell’associazione e all’elenco degli hotel che hanno al loro interno un locale associato al ‘Buon Ricordo’, strutture di classe dove i viaggiatori possono ritrovare la stessa professionalità e cultura dell’accoglienza che caratterizza i ristoranti.

Il pieghevole viene aggiornato e divulgato due volte l’anno, in modo da permetterne la segnalazione dei ristoranti che entrano via via nel corso dell’anno. I ristoranti associati ne dispongono in quantità adeguata per renderlo disponibile a tutti, perché sia facile, per i loro clienti, quando viaggiano per qualsiasi motivo, visitare se credono gli altri ristoranti associati.

Il ‘Buon Ricordo’ non è una catena di esercizi standard, ma un’associazione non-profit che ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare le tante pregevoli cucine del territorio italiano. I ristoranti associati, dunque, con questo denominatore comune, sono diversi tra loro e un viaggio attraverso le tante cucine che propongono può rappresentare una gradevole esperienza di qualità, gusto e cultura.

Come prevede lo Statuto del ‘Buon Ricordo’, i ristoranti possono cambiare ogni 5 anni la loro specialità. Gli ultimi che hanno colto questa occasione per cambiare sono stati i ristoranti “Bassetto” di Ferentino (Frosinone), “Dante Taberna de’ Gracchi” di Roma, “Il Poeta Contadino” di Alberobello (Bari), “La’ di Moret” di Udine, “Trattoria Campagna” di Tokio, “Vespasia di Palazzo Seneca” di Norcia (Perugia).

 

di Dario de Marchi

25 Gennaio 2016