Il Premio Gianni Masciarelli a Libera di Don Ciotti

L’Associazione Libera, di Don Luigi Civite-abruzzese-marcopolonewsotti, simbolo della lotta alle mafie, si è aggiudicata il premioGianni Masciarelli Oltre…La vite“, assegnato ogni anno a personalità che si sono distinte nella promozione del territorio e dell’enogastronomia nazionale. La designazione è stata decisa all’unanimità. L’azienda vitivinicola abruzzese che organizza e assegna il premio, ha reso noto che Don Luigi Ciotti sarà presente martedì 14 ottobre a San Martino sulla Marrucina (Chieti), per la cerimonia di consegna del premio all’associazione ormai divenuta il simbolo della lotta alle mafie.

Unito da un legame viscerale al territorio abruzzese, il produttore Gianni Masciarelli ne aveva fatto il fulcro della sua concezione enologica, studiando e valorizzando le pratiche, le tradizioni, le tipicità dei vitigni autoctoni intesi come sua massima espressione di questo microcosmo.

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Don Luigi Ciotti – presidente Associazione “Libera”

Giunto alla sue sesta edizione, il premio è dedicato al ricordo di Gianni Masciarelli, su iniziativa del Comune di San Martino Sulla Marrucina, luogo di nascita e centro propulsore della sua attività di valorizzazione della viticoltura abruzzese.

“Oltre…La vite”, sottolineano i promotori, ”si ispira infatti ai valori di autenticità, qualità senza compromessi e determinazione, che hanno guidato la vita e l’attività di Gianni Masciarelli”.

Nelle precedenti edizioni erano stati premiati Gad Lerner, Bruno Vespa, Oliviero Toscani, Francesco Moser e Mimmo Locasciulli.

Il premio Gianni Masciarelli, realizzato dall’orafo Enzo Torrieri di Guardiagrele, consiste nella riproduzione di un tralcio di vecchia vite proveniente dai 350 ettari di terreni Masciarelli Tenute Agricole, montato su pietra bianca della Majella lavorata dallo scalpellino Riccardo Di Ienno, su cui sono montati grappoli e foglie di vite d’oro. Ai piedi del tralcio, un piccolo Panama, cappello che il viticoltore scomparso indossava per ripararsi dal sole quando frequentava le sue vigne.

 

10 ottobre 2014

di Enos Caneva