La Illycaffè n.1 al mondo per etica e sostenibilità

illy1-caffe-marcopolonewsLa Illycaffè di Trieste è l’azienda a livello mondiale che più di tutte si distingue per l’impegno di responsabilità socio-ambientale nei confronti dei Paesi coltivatori di caffè, in America Latina, Africa e Asia.

E’ il risultato di una inchiesta indipendente sui maggiori marchi di caffè al mondo condotta dal consorzio internazionale Icrt (International Consumer Research & Testing), che raggruppa diverse associazioni dei consumatori, tra cui l’italiana Altroconsumo e l’austriaca Konsument. Icrt ha analizzato le politiche sociali, economiche e ambientali attuate dai principali player del mondo del caffè nelle relazioni con i coltivatori nei Paesi produttori.

La Illycaffè ha raggiunto il punteggio più alto in assoluto fra tutti i valutati, in particolare per come l’azienda abbia costruito relazioni dirette con i piccoli coltivatori, inserendoli in attività di formazione volte ad aiutarli a migliorare la qualità del proprio caffè e riconoscendo loro un prezzo profittevole.

”Questo risultato è frutto di un impegno di lunghissima data, un approccio che fa parte del Dna originario dell’azienda, e che viene rinnovato quotidianamente con grande senso di responsabilità”, ha commentato Andrea Illy, presidente e ceo di Illycaffè.

“Crediamo che il caffè svolga un ruolo che va ben oltre il piacere gustativo della bevanda: è espressione della ricchezza delle diverse regioni del mondo e simbolo dell’unione tra diverse culture. In quanto tale, è un modello di riferimento per altre colture e per gli scambi commerciali internazionali. Ci fa piacere pensare che Illycaffè possa essere un esempio da seguire”, ha concluso l’ imprenditore triestino, “per l’individuazione di buone pratiche nelle relazioni con i Paesi produttori che garantiscano equità nella creazione e distribuzione del valore. Sono circa 25 milioni nel mondo le famiglie coinvolte nella coltivazione del caffè: la responsabilità nei loro confronti delle aziende che operano in questo settore è cruciale”.

6 novembre 2014 

di Dario de Marchi