Sapori liguri con La Regola approdano a Eataly Roma

marina-perna-eataly-marcopolonewsI sapori, le delizie, gli aromi della cucina più tradizionale della Liguria approdano ad Eataly di Roma, dove le eccellenze italiane sono di casa. Per tutto febbraio sarà infatti possibile gustare le doti di questa gastronomia del territorio grazie alle consolidate competenze del ristorante “La Regola”, che ormai da otto anni ha “infiltrato” la cucina ligure a Roma, nella centralissima piazza di San Paolo alla Regola 40, luogo di composta bellezza a pochi passi da Campo de’ Fiori e Piazza Farnese.

E la fascia blu della diplomazia gastronomica la porterà la chef Marina Perna, una ligure tosta e … navigata. È proprio il caso di dirlo: per ben venti anni, infatti, è stata capitano in seconda sulle navi commerciali che hanno solcato i mari del mondo e, poi, per altri otto anni capitano di grandi yacht transoceanici dove, oltre al governo e alla navigazione, si occupava e dilettava con maestria della cucina di bordo, deliziando i suoi ospiti. Non poteva che finire così questa storia dove il mare ha un peso rilevante.

Insomma, vissuta in mare, Marina Perna è approdata a “La Regola” dove sta dando il meglio di sé non solo nella cucina di mare ma anche in quella di terra. E proseguendo la sua consuetudine, anche a Eataly porterà con sé la cucina genovese e la tradizione Ligure più in generale, proponendole attraverso la scelta di materie prime selezionatissime, di terra e di mare. Ad esempio, tutto il pesce è approvvigionato giornalmente, da fornitori locali, veri e propri pusher del fresco pescato Tirreno, per coccolare ora i suoi ospiti anche fuori dalle mura di piazza San Paolo alla Regola.

In questa incursione nel regno di Oscar Farinetti, Marina Perna perciò continuerà a divertirsi e divertire con le sue ricette della tradizione con le tante suggestioni gastronomiche con cui è venuta in contatto andando per mare, ma ci sarà anche un tocco di contaminazioni orientali, residuo delle sue esperienze nel mondo.

eataly_roma_memoria-marcopolonewsOvviamente l’arrivo de “Le Regole” da Eataly sarà l’occasione per un “matrimonio” con tutte le eccellenze del territorio ligure. A partire dai vini liguri, come il Rossese, il Pornassio, il Pigato, per citarne alcuni. Una sorta di preparativo per quando la Regione Liguria sarà ad Expo 2015, come ha ricordato Angelo Berlangeri, assessore al Turismo, cultura, spettacolo della Regione, “per una grande occasione di posizionamento mondiale del nostro territorio, della sua cucina e dei suoi vini”.

E a parlare di questa “piccola Genova” a Roma è stato anche Mario Ugolini, fondatore de “La Regola”, ricordando che “la regola, nel senso della norma, è che qui arrivino solo gli ingredienti tipici della nostra regione. Tutto il resto è merito dello chef Angela Perna”.

E tra questi ingredienti locali non può mancare sua maestà il pesto e il basilco Doc che ne è alla base. Anzi, il pesto di Prà. Ne ha parlato Matteo Pezzana, soffermatosi sulla “fortissima vocazione del territorio a produrre un basilico di qualità e la cui produzione di pesto sta crescendo nel mondo”. Tanto che tra i suoi testimonial c’è anche Frank Sinatra (quest’anno ricorrono 100 anni dalla nascita), ligure di origini ma innamorato del pesto alla genovese. E ora il manipolo di produttori di Prà sta puntando ad ottenere il riconoscimento di patrimonio immateriale dell’UNESCO per le caratteristiche tecniche di confezione, attraverso l’uso accorto del mortaio e non solo, del pesto. Sta di fatto che il pesto alla genovese dopo il pomodoro è la seconda salsa al mondo.

“Il mese che Eataly Roma dedicherà a ‘La Regola’”, ha detto Mauro Boccaccio, capo ufficio stampa della Giunte Regionale della Liguria, “è insomma una esaltazione dello strettissimo legame che la cucina ligure continua ad avere con il territorio, una sfida a km 0, che regge le più agguerrite sfide”.

E non poteva essere così perché, ha detto Fiorella Palmieri, responsabile dell’ufficio stampa di Eataly, “noi qui ospitiamo solo le eccellenze italiane dove si esaltano la qualità dei prodotti e la regionalità”.

di Dario de Marchi

26 gennaio 2015