Vini di Casale del Giglio a L’Avana per il “Maretti Award”

cento-anni-casale-del-giglio-marcopolonewsDire che Antonio Santarelli, patron dell’azienda vinicola laziale Casale del Giglio, giunta al felice compimento dei 100 anni di vita, lo avesse previsto è un azzardo. Ma sicuramente la sua professionalità e il suo estro e genio imprenditoriale lo hanno aiutato a sbarcare a Cuba per tempo, da antesignano, quasi presagendo il disgelo tra gli USA e l’isola Caraibica, decretato a fine dicembre dopo decenni interminabili di Guerra fredda.

Così Casale del Giglio è stato partner ufficiale della seconda edizione del “Maretti Award” a Cuba, all’interno della “XVII Settimana della Cultura Italiana”, con l’occasione presentando per la prima volta i propri vini nell’isola. Una presenza che ha coinciso con una svolta storica importante e che porterà ad una riapertura delle ambasciate e la fine dell’embargo Usa nei confronti di Cuba. L’arte e la cultura continuano ad essere di buon auspicio e ad avere un ruolo importante in una svolta epocale e l’Italia è in primissimo piano in questa evoluzione.

Il “Maretti Award” ne è stato l’ennesima prova. La manifestazione, in trasferta proprio nella capitale cubana per portare arte e enogastronomia, ha decretato la vittoria dell’italiano Filippo Berta e delle cubane Susana Pilar Delahante Matienzo e Grethell Rasúa Fariñas.

E proprio dall’arte, già anni addietro, erano arrivati segnali importanti di un’apertura diplomatica, coincisi sostanzialmente con il passaggio di consegne tra Fidel e Raul Castro.

Un ruolo importante l’hanno avuto due persone in particolare: il cubano Jorge Fernandez Torres e l’italiano Giacomo Zaza. Insieme hanno curato nel 2013 alla Biennale di Venezia (dove era presente anche Casale del Giglio) il primo Padiglione cubano dell’era Raul Castro. La medesima coppia curerà il Padiglione nell’edizione del 2015 e sarà uno dei tanti banchi di prova per testare questa nuova apertura.

Ra di Martino-marcopolonewsIn occasione del “Maretti Award”, nella FAC-Fábrica de Arte Cubano a L’Avana i vini di Casale del Giglio sono stati accolti con grande curiosità ed entusiasmo dal pubblico locale, che ha avuto modo di degustare per la prima volta il Satrico 2013, Antinoo 2012, Albiola 2013, Petit Verdot 2012, Madreselva 2011, Mater Matuta 2011, Aphrodisium 2013, Opera Brut Trento Doc 2009 e Opera Rosè Trento Doc.

Un’ambientazione speciale, quella della FAC-Fábrica de Arte Cubano a L’Avana, che ha visto la partecipazione di un nutrito numero di spettatori e di esponenti della politica nazionale ed internazionale.

Il vernissage è stato aperto dal brindisi con l’Antinoo 2012 del viceministro della Cultura Cubana Fernando Rojas, dell’ambasciatore d’Italia a Cuba Carmine Robustelli e del consigliere politico e culturale Pietro De Martin, alla presente di dei componenti dell’Ambasciata Italiana a Cuba.

Due realtà fortemente motivate dalla passione per l’arte sono state, quindi, le protagoniste della Settimana culturale: la “Maretti Editore”, ideatrice nel 2002 del premio dedicato a Valerio Riva, l’unico riconoscimento rivolto agli artisti “over 35”, e la casa vinicola Casale del Giglio, nota per aver rivoluzionato la produzione di vino nel Lazio, qui in qualità di patrocinatore diretto della manifestazione. Una partnership cominciata con la realizzazione di un prezioso catalogo della mostra allestita in occasione dei“Cento Anni nel vino” di Casale del Giglio, dove si è sottolineato l’impegno nella cultura della famiglia Santarelli. Unendo il proprio nome a quello della casa editrice, l’azienda vitivinicola si è vista così coinvolta in una serie di eventi di ampio respiro artistico, dalle Biennali veneziane del 2013-2014 (Arte e Architettura al Padiglione della Repubblica del Kenya) fino, appunto, alla Settimana della Cultura Italiana a L’Avana.

Casale-del-Giglio-Cuba-mrcopolonewsCasale del Giglio ha fatto il proprio ingresso nei Caraibi all’interno di un progetto di sviluppo commerciale con il Sud America e con la regione caraibica, di cui Cuba è l’isola maggiore. Paesi e mercati in espansione, dove l’azienda laziale si affaccia presentando la propria ampia produzione, in cerca di nuovi sbocchi, a seguito del forte calo dell’acquisto di vino nei mercati tradizionali. “Vi è stata una graduale e naturale contrazione dei consumi in favore di quelli più consapevoli, orientandosi maggiormente verso la qualità”, ha commentato Antonio Santarelli, rilevando che “Paesi tradizionalmente consumatori di vino hanno registrato una forte discesa, di conseguenza, i produttori italiani hanno dovuto necessariamente rivolgersi verso altri orizzonti e i mercati asiatici e del Nord-Sud America sono sicuramente contesti interessanti”.

Nel corso della manifestazione sono stati proclamati i vincitori di questa II edizione del “Maretti Award”. La giuria italiana, composta dai curatori Laura Cherubini, Eugenio Viola, Giacomo Zaza, in carica per la sezione cubana ha decretato vincitrici a pari merito Susana Pilar Delahante Matienzo e Grethel Rasúa, entrambe proposte da Jorge Fernández Torres, conferendo una menzione speciale a Reinier Nande, proposto da Israel Castellanos.

Da parte sua, la giuria internazionale, composta dai curatori Caridad Blanco, Israel Castellanos e Jorge Fernández Torres, in carica per la sezione italiana, ha decretato: vincitore Filippo Berta, proposto da Eugenio Viola, conferendo una menzione speciale a Rä di Martino, proposta da Laura Cherubini e a Luigi Presicce, proposto da Giacomo Zaza.

La presenza di Casale del Giglio ha Cuba ha coinciso con una ripresa dell’attività turistica dell’isola: sono tre milioni i turisti che nel 2014 sono giunti in questo angolo dei Caraibi, il 5,3% in più rispetto all’anno precedente. È così stato raggiunto il traguardoraggiunto in un settore chiave per l’economia dell’isola. Il dato è stato appena reso noto dal Ministero del Turismo, sottolineando l’importanza del risultato raggiunto “pur in presenza dell’impatto della crisi nei mercati turistici più importanti” e le limitazioni dovute all’embargo di Washington, che “proibisce ai sui cittadini di visitare Cuba liberamente, da turisti”. E si rileva che il risultato “è il frutto del lavoro svolto da tutte le catene alberghiere congiuntamente alle nostre agenzie di viaggio, alle compagnieaeree e ai tour operator con i quali lavoriamo”.

di Patrizia Marin

3 Gennaio 2015