8 marzo: in Toscana 20 nuove imprese in rosa al dì nel 2014

imprese-rosa-marcopolonewxsSono ancora le imprese femminili a meglio reggere la crisi e a dare segni di dinamicità. Nel trimestre ottobre-dicembre 2014 si sono iscritte ai registri delle Camere di Commercio toscane ben 1.766 imprese femminili (il 29% del totale iscrizioni del trimestre). Nello stesso periodo, sono cessate 1.748 aziende rosa generando un saldo positivo fra nuove iscrizioni e cessazioni di 18 imprese.

In Toscana, a fine dicembre le imprese capitanate da donne sono 93.746, un migliaio in più rispetto al 31 marzo 2014, grazie anche importante contributo dell’imprenditoria femminile straniera, in particolare extracomunitaria. Infatti, in questo periodo sono nate mediamente 20 imprese femminili al giorno, di cui 14 capitanate da italiane, 4 da extra-comunitarie e 1 da donne della comunità europea. Nello stesso periodo hanno chiuso i battenti 19 imprese rosa al giorno (di cui 15 guidate da italiane e 3 da extracomunitarie).

Importante anche il contributo delle under 35, da ottobre a dicembre sono nate in Toscana 633 imprese femminili giovanili, in media 7 aperture al giorno (contro una media giornaliera di 4 chiusure).

Questo, in sintesi, il ritratto del quarto trimestre 2014 del contributo delle donne al mondo dell’impresa, così come emerge dai dati dell’Osservatorio sull’Imprenditoria Femminile, frutto della collaborazione tra l’Ufficio studi di Unioncamere Toscana e il Settore imprenditoria femminile e politiche di genere della Regione Toscana.

“Dai dati dell’Osservatorio sull’Imprenditoria Femminile”, ha spiegato Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione e titolare della delega su pari opportunità, “viene ancora una volta ribadito il rilevante contributo del dinamismo femminile all’economia toscana. Dati confortanti e che fanno ben sperare in un’ottica futura”.

Ed ha poi sottolineato che “è un segnale da tenere in considerazione, a testimonianza della bontà delle scelte sostenute dalla Regione che, insieme a Unioncamere Toscana, sta portando avanti, seppur con alcune difficoltà, il percorso formativo Busy-Ness Women, progetto che nel corso degli anni ha dato frutti molto positivi. Pur dovendosi adattare ai mutati scenari del mondo del lavoro Busy-Ness Women ha continuato a raccogliere tantissime domande da parte di aspiranti imprenditrici”, ha aggiunto Saccardi.

‘‘I segnali positivi già registrati ed evidenziati dall’inversione di rotta dovuta all’incremento delle nascite di nuove imprese in generale”, ha detto Andrea Sereni, presidente di Unioncamere Toscana, “sono confermati dai dati dell’Imprenditoria Femminile dell’ultimo trimestre 2014 e dalle previsioni sulle assunzioni del primo trimestre dell’anno, che vedono le donne toscane con meno di 30 anni al 29% del totale”.

imprese 1 femminili-marcopolonewsSecondo Sereni, “le donne si confermano quindi un bacino potenziale di imprenditori a cui la nostra regione non può rinunciare e sono proprio loro che stanno guadagnando nel tempo spazi maggiori nel tessuto produttivo toscano. Sono dinamiche, attente al mercato ed hanno capito che turismo ed accoglienza rappresentano settori di ricchezza ancora da mettere a frutto, proprio i settori che caratterizzeranno Expo 2015, un evento che porterà molteplici opportunità, che sono sicuro loro saranno le prime a cogliere”.

“Il Sistema camerale dal canto suo, anche attraverso la rete dei Comitati per la promozione dell’Imprenditoria Femminile, continuerà a supportare le imprese specialmente in questo periodo di avvicinamento alla kermesse mondiale. Sarà un lavoro in prima linea, lavoro dal quale Unioncamere Toscana e le Camere di Commercio del Sistema toscano, in perfetta intesa con la Regione Toscana, non si sono mai sottratti e che permette di percepire le istanze e dare risposte adeguate anche con la realizzazione di percorsi formativi sullo Startup d’impresa appositamente mirati”, ha concluso Sereni.

L’assessore regionale alle attività produttive e al lavoro, Gianfranco Simoncini, da parte sua ha ricordato ancora una volta l’importanza del contributo del lavoro delle donne alla crescita del sistema produttivo toscano.

‘‘Nello sforzo che stiamo facendo per ampliare il ventaglio di opportunità a sostegno delle imprese e che ha portato in questi mesi alla pubblicazione di oltre dieci nuovi bandi, un accento specifico viene posto alle start up giovanili e all’imprenditoria femminile e giovanile. In entrambi i casi sono molto spesso le donne a beneficiare degli interventi. Nel caso dell’imprenditoria femminile, la legge ha permesso di dare finanziamenti a 1351 imprese, di cui oltre la metà composte da donne. Per favorire l’autoimprenditorialità e l’autoimpiego, sta inoltre per uscire un bando per un intervento formativo rivolto ai giovani sotto i 29 anni che si adatta particolarmente alle esigenze di qualificazione del mondo del lavoro femminile”, ha detto l’assessore.

A fine dicembre 2014 le società di capitale guidate da donne sfiorano quota 17 mila – il 18% di tutte le imprese femminili presenti in regione. Altre 16 mila aziende sono organizzate in società di persone e 1.200 in cooperative, tuttavia la maggior parte delle imprese femminili in Toscana, come in tutto il Paese, sono ditte individuali (59mila). Le imprese femminili artigiane sono 19mila, in pratica un quinto del sistema imprenditoriale femminile toscano fa parte dell’artigianato.

femmine-moda-marcopolonewsDelle 93.746 aziende femminili con sede in Toscana, quasi 62 mila operano nel settore dei servizi, di queste oltre 25 mila nel commercio e quasi 10 mila nel turismo. L’industria femminile in Toscana conta quasi 12 mila aziende, di cui ben 7 mila operanti nel sistema moda; 13 mila le imprese agricole guidate da donne.

Tutte le attività del terziario registrano alti tassi di femminilizzazione, soprattutto i servizi alla persona, sanità e assistenza sociale, dove la metà delle aziende è condotta da donne. Tra i settori a maggior incidenza femminile anche agricoltura, turismo e istruzione con un terzo delle aziende a conduzione femminile. Per le attività commerciali il rapporto fra imprese rosa e totale imprese è di 1 a 4, mentre nell’industria è di 1 a 5. Costruzioni e trasporti i settori meno attrattivi per le donne: è femminile solo il 5% delle aziende edili e il 9% di quelle dei trasporti.

In Toscana – a fine 2014 – si contano 11.581 aziende rosa “giovanili”, ovvero imprese guidate da donne con meno di 35 anni (il 12% dell’universo imprenditoriale femminile). I settori a maggior presenza di imprese giovanili femminili sono: commercio (circa 3.400 imprese), turismo e industria (1.400 imprese ciascuno).

Su 40mila imprese giovanili totali che risultano a fine anno sul territorio regionale, il 29,1% sono imprese femminili, in pratica quasi un terzo degli imprenditori under 35 della Toscana è donna.

Il tasso di femminilizzazione dell’imprenditoria giovanile è più alto rispetto alla media nazionale (27,8%) e posiziona la Toscana al sesto posto nella classifica delle regioni (sopra tutte le regioni del Nord-Italia). La percentuale di imprese femminili fra le non giovanili è decisamente più bassa, il 22% in Toscana e il 21% mediamente in tutto il Paese.

imprese femminili-marcopolonewsLa Toscana – sempre a fine 2014 – conta 50 mila imprese “straniere”, di cui quasi 13 mila sono guidate da donne e rappresentano il 14% dell’universo imprenditoriale femminile della regione. Il tasso di femminilizzazione dell’imprenditoria straniera in Toscana – pari al 26% – è più alto rispetto alla media nazionale (23%) e vede la regione all’ottavo posto nella classifica italiana  (dopo le regioni del Sud, Umbria e Marche).

I settori preferiti dalle donne straniere per fare impresa in Toscana sono il manifatturiero  (3.900 aziende), le attività commerciali (3.600) ed il turismo (1.000 fra alberghi e ristoranti). Le imprese guidate da extra-comunitarie sono 9.650, contro le 3.200 condotte da donne della Comunità Europea.

Salgono a quota 4.300 le imprese individuali toscane con a capo donne di origine cinese (3mila aziende manifatturiere e mille negozi).

Al 31 dicembre scorso le ditte individuali guidate da romene risultano un migliaio (perlopiù negozi e ditte edili) e a seguire 570 quelle capitanate da marocchine, 500 da nigeriane, 360 aziende in capo a donne di origine albanese e 315 tedesche (operanti soprattutto nel settore agricolo).

 

 

di  Eleonora Albertoni

7 Marzo 2015