Anche Made in Italy tra 10 start up più gettonate da internauti

app-marcopolonewsC’è diverso Made in Italy nelle start up di innovazione digitale. L’applicazione italiana “Vicker” è infatti al primo posto tra le dieci nuove app preferite dagli internauti, superando la ben più nota, almeno per i non addetti ai lavori, “Blablacar”. E non è l’unica. Queste le indicazioni che vengono dalla top classifica redatta da un’analisi web pubblicata dal portale di pubblicità e marketing “Spot and Web”, realizzata con la metodologia WOA (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio dei più importanti social network, su un campione di 500 individui tra i 25 e i 60 anni. Lo studio è stato condotto in collaborazione con un pool di psicologi coordinati da Serenella Salomoni ed ha preso in esame la tipologia di offerta delle app/start-up, il loro potenziale e la ricaduta sociale, mentre si è preferito non contemplarne la diffusione e il numero di utenti.

Prima posizione, secondo il 18,5% delle preferenze, per “Vicker”, la bella realtà di casa nostra realizzata da Matteo Cracco e Luca Menti, che permette di richiedere qualsiasi servizio direttamente da un’App e un portale, collegandosi con lavoratori verificati e assicurati. Lo scopo è creare centinaia di migliaia di opportunità lavorative per chiunque abbia volontà e competenze e voglia guadagnare o arrotondare, con una buona ricaduta anche sulla disoccupazione.

Al secondo posto, con il 16,5% dei voti, “Blablacar”, la community francese che permette alle persone che devono affrontare un viaggio in macchina di condividere la tratta con altre persone, risparmiando e permettendo un minore utilizzo di automobili.

Terzo gradino del podio per l’americana “Sidewalk Labs” (14,5%), start-up acquistata da Google, che vuole migliorare l’infrastruttura urbana attraverso l’interazione con l’internet delle cose, migliorando l’efficienza dei trasporti, il costo della vita e l’utilizzo dell’energia.

Al quarto posto c’è l’italiana “Scloby” (12%), torinese, autentica innovatrice del concetto di registratore di cassa, con la sua app e la stampante speciale per gli esercizi commerciali che garantisce l’invio di scontrini e fatture direttamente su smartphone e tablet di dipendenti e clienti. made-in-italy-cordoncini

In quinta posizione “Internet.org” (10,5%), consorzio tra Facebook e altre 6 grandi aziende mondiali in ambito tecnologico, che punta a portare in tutto il mondo internet, non limitandolo solo ai Paesi più sviluppati.

Ancora Italia con “Wanderio” (8%), piattaforma romana di nascita, fondata da Matteo Colò, Luca Rossi e Disheng Qiuche nel 2011, che permette di trovare il mezzo di trasporto (voli, treni, bus, navette) per andare ovunque e rapidamente.

Da Roma si va in Sicilia per “Green Rail” (6,5%), il progetto di Giovanni Lisi e altri suoi collaboratori conterranei. Alla base c’è un nuovo concept di traversa ferroviaria innovativa ed ecosostenibile che contribuisce alla riduzione dei costi di manutenzione, abbattendo inoltre le vibrazioni e la rumorosità.

Di nuovo nella Capitale per la bella “Qurami” (5%), l’app che fa la fila al posto tuo e ti permette di non dover rimanere fermo ad aspettare il tuo turno. Nona posizione per “The honest company” (3%), start-up americana fondata nel 2014 che ha tra i suoi co-founder anche la celebre attrice Jessica Alba. Si occupa di prodotti di consumo etici e non tossici, realizza e distribuisce solo cose controllate e di una qualità che rispetti l’essere umano e la sua salute.

Chiude la classifica “GP Renewable” (2%), realtà leccese del giovane Gianluigi Parrotto, rilevata dal colosso americano Air Group. L’intuizione è stata quella di creare una turbina eolica di dimensioni ridotte alla portata di tutti per produrre energia rinnovabile comodamente sul proprio tetto di casa.

di Valentino Vilone

19 Agosto 2016