Italia del futuro eccellenze scientifiche del Made in Italy in tour da Stoccolma

higgs10 agosto 2014

Riparte l’innovativo percorso itinerante per far scoprire all’estero le eccellenze scientifiche italiane. Anche nel 2014, infatti, la mostra «L’Italia del futuro» promossa dal Ministero degli Affari Esteri e realizzata dal Cnr in collaborazione con l’INFN, l’IIT e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, parte per un tour all’estero, in occasione del Semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea. La prima tappa del tour è prevista al Museo della Scienza e della Tecnologia Tekniska Museet di Stoccolma, dove la mostra è visitabile fino al 24 agosto.

L’esposizione, completamente rinnovata rispetto alla precedente edizione, presenta oltre 20 postazioni interattive dedicate a tecnologie o progetti in cui l’Italia ricopre un ruolo di primo piano.

L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) partecipa a l’«L’Italia del futuro» con l’installazione «Il dono della massa», il primo exhibit interattivo al mondo che cerca di spiegare come funziona il complicato meccanismo fisico che permette alle “cose” dell’universo di avere una massa, il cosiddetto “meccanismo di Higgs”; un magnete costruito per Ams, l’esperimento sulla Stazione Spaziale Internazionale per studiare l’antimateria primordiale e la materia oscura; un cristallo dell’esperimento Cms del CERN di Ginevra; e una postazione virtuale, che permette di visitare i Laboratori Nazionali del Gran Sasso.

Nel nuovo percorso espositivo di «L’Italia del futuro», tra le varie esperienze è poi possibile rivivere i primissimi istanti dell’Universo o testare un tessuto autopulente, che è stato sottoposto a un processo di ceramizzazione. Grazie a una installazione di realtà virtuale, è possibile esplorare la cultura etrusca. Nel campo della robotica, ci si può cimentare in una piccola scalata robotizzata su una parete verticale.

Il visitatore conoscerà iCub – il robot-bambino umanoide che fornisce un banco di prova per la ricerca sulla cognizione umana e l’intelligenza artificiale; o il robot-pianta Plantoide, che si basa sostanzialmente sulla morfologia del sistema radicale della pianta; o infine Dustbot, un robot progettato per eseguire un servizio “on demand” di raccolta dei rifiuti porta a porta.

(di Dario de Marchi)