Le costruzioni Made in Italy nel mondo continuano crescere

ance-marcopolonewsLe costruzioni italiane nel mondo continuano a crescere rafforzando l’immagine di efficienza, serietà, professionalità e affidabilità del Made in Italy. Dal 2004 all’anno scorso il fatturato estero delle 38 imprese che partecipano al l’annuale Rapporto ANCE – l’associazione dei costruttori edili, appena presentato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dinnanzi ad un folto corpo diplomatico – è infatti quadruplicato, passando da 3,1 a ben 12 miliardi di euro, che si traduce in una crescita media annua del 14,5%. Analogo dato di crescita, dopo undici anni consecutivi di espansione, lo ha registrato nel 2015 il valore della produzione oltre confine dei contractors del Belpaese.

Nello medesimo anno il portafoglio commesse tricolori si è arricchito di 231 nuovi lavori, per un valore che supera i 17,2 miliardi di euro, di cui 10 di competenza esclusiva delle aziende nazionali.

Attualmente, come emerge dal Rapporto ANCE, le imprese italiane sono impegnate nella realizzazione di 627 opere, per un controvalore complessivo di 87,2 miliardi di euro.

Come ha ricordato l’ing. Giandomenico Sghella, vicepresidente dell’ANCE, sono ben 89 i Paesi del mondo in cui sono al lavoro imprese italiane, coinvolgendo oltre 289 imprese locali.

Il Rapporto Ance 2016 sulla presenza delle imprese italiane di costruzione all’estero è stato presentato alla Farnesina congiuntamente con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e all’incontro hanno partecipato il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, il Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese della Farnesina, Vincenzo De Luca, oltre al Presidente del Comitato Estero e Vicepresidente Ance, Giandomenico Ghella.

Da sottolineare, in particolare, il forte aumento della presenza delle imprese italiane di costruzione sui mercati più sviluppati: 7 miliardi di commesse acquisite in 21 Paesi Ocse che rappresentano circa la metà del totale dei contratti sottoscritti nel 2015.

I risultati dell’indagine Ance 2016 testimoniano come l’attività estera per le imprese delle costruzioni rappresenti ormai un business stabile, grazie anche all’intenso lavoro di diplomazia economica, che vede al centro l’azione della Farnesina insieme al Ministero dello Sviluppo Economico, all’Agenzia Ice, alla Sace, alla Simest e al sistema bancario, sempre al fianco delle imprese nelle missioni all’estero.

Accanto alle molte e stimolanti luci, però, il rapporto pone in evidenza anche alcune ombre. Per quanto riguarda gli aiuti allo sviluppo che l’Italia assicura ai Paesi più svantaggiati, continuano a persistere importanti anomalie: anche nel corso del 2014, il Belpaese ha stanziato una quantità di risorse molto limitata rispetto ad altri Paesi della UE, dedicando una scarsa attenzione agli investimenti nelle infrastrutture, uno degli unici settori in grado di creare maggiore occupazione in loco per arginare il flusso dei migranti in Europa.

di Dario de Marchi

11 Ottobre 2016