Olimpiadi 2016: con Casa Italia il top del Made in Italy a Rio

coni_marcopolonews copiaLe Olimpiadi 2016 sono ai blocchi di partenza con la mega cerimonia inaugurale del 5 agosto, con il premier Matteo Renzi che, come testimonial del nuovo Rinascimento del Belpaese, porterà l’attenzione e la partecipazione degli italiani. Una presenza molto qualificata non solo per il nutrito team di atleti azzurri, ma anche per i molti valori del Made in Italy che saranno esposti a Rio de Janeiro. Il fulcro è Casa Italia, che farà vetrina di arte, design e enogastronomia, nella suggestiva scenografia dell’avveniristico “Costa Brava Clube”, a picco sull’oceano, ma rivisitato in stile Made in Italy con il progetto “Horizontal”, ispirato dal ponte che lo unisce alla terraferma e nel segno dell’integrazione tra Italia e Brasile.

E per la gastronomia nel “RefettoRio” ci sarà il progetto realizzato con “RefettoRio”, l’estensione del progetto culturale che da Milano Expo 2015 è arrivato nella metropoli brasiliana e poi sbarcherà a New York, nel Bronx. In particolare sul fronte della gastronomia Casa Italia a Rio de Janeiro è il contenitore di tutto quello che l’Italia può offrire grazie alle maestrie in cucina dello chef Davide Oldani, chiamato a reggere le sorti del cibo in questa estate di podi e di medaglieri. Impegno che, con il menu Made in Italy “Doc”, hanno preso anche Coldiretti (per sottolineare il peso della lotta contro i falsi e l’italian sounding) e CONI. Insomma, a Casa Italia si mangia solo cibo italiano, senza contraffazioni, ripetendo il mantra dell’hashtag dedicato: #Riomangioitaliano.

Gli ospiti beneficeranno della malia di mille piatti di pasta, accompagnati dalle delizie dei vini Brunello e Chianti Classico, Amarone, Prosecco, Lambrusco, rossi di Sicilia e grandi bianchi, vini di cantine come Castello Banfi, Bolla e Cavicchioli (Giv), Cantine Settesoli, Ruffino, Zonin 1821, Falesco e Antinori, con l’Unione Italiana Vini, e le immancabili bollicine Ferrari per brindare e festeggiare.

“Ciaolà” è il nome del piatto simbolo, crasi tra l’italiano ciao e il portoghese olà per sottolineare l’integrazione orizzontale tra due culture, tra i saluti dei due Paesi. Rappresenta visivamente la torcia olimpica sgargiante con le quattro salse che sono altrettante eccellenze italiane: pomodorini datterini, stimmi di zafferano, fiori di borragine, Grana Padano ricotta di mucca, caffè e foglie di stevia.

E non finisce qui. La qualità dell’eccellenza italiana si sposerà con la solidarietà. Ci sarà, infatti, una solida liason che dal “RefettoRio” di Casa Italia si spingerà fino nelle vicine favelas, simbolo dell’indigenza, dove grazie allo chef Massimo Bottura gli avanzi del Villaggio Olimpico italiano saranno trasformati in piatti per i bisognosi.

Insomma, la nuova visione del Rinascimento italiano parte da Rio de Janeiro in occasione dell’appuntamento sportivo mondiale delle Olimpiadi. E si realizzerà con il connubio fra una location suggestiva come il “Costa Brava Clube”, rimesso a nuovo dagli uomini di Coni Servizi del team di Diego Nepi Molineris, e l’arte. Ne scaturisce un progetto che riverbera le immagini migliori del nostro Paese nel segno di una Casa Italia che già si propone come candidata alla medaglia d’oro per le varie case nazionali olimpiche.

Nel club a picco sul mare, nato dal genio dell’architetto Menescal, accessibile solo attraverso un ponte di 98 metri, la curatrice Beatrice Bertini ha ideato “Horizontal”, un format di arte e design appunto in orizzontale, che comprende opere e pezzi del design italiano (tra cui i legni di rovere ‘piegati’ di Marolla), ma anche piacevoli incursioni di artisti brasiliani, come Vik Muniz, presente con soggetti ispirati ai capolavori dell’italiano Guido Reni, inseriti nel progetto “Lixo Extraordinario”, con i residui metallici di una discarica della favela di Cidade de Deus. E non basta. Altri soggetti dedicati allo sport saranno esposti in giro per Rio de Janeiro e realizzati dall’artista Wark virtuoso della street art. Che vinca il migliore negli stadi olimpici. L’Italia la sua parte ha già cominciato a farla con successo

 

di Dario de Marchi

3 agosto 2016