Riciclo 167 mila tonn lubrificanti, risparmiati 90 milioni euro

olio_marcopolonewsOltre 167mila tonnellate di olio lubrificante usato per autoveicoli raccolte nel 2014, il 91% delle quali avviate al riciclo tramite rigenerazione: sono alcuni dei dati che emergono dal Green Economy Report del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati-COOU, curato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e presentato nel corso di “Ecomondo”.

Il Sistema Consorzio – composto dal COOU e dalle aziende di raccolta e della rigenerazione – ha recuperato il 43,7% del totale immesso al consumo in Italia, un dato in aumento dello 0,4% rispetto al 2013 e vicino al 100% del potenziale raccoglibile. Il 91% degli oli usati gestiti sono stati avviati alla rigenerazione, da cui sono state ricavate ben 111 mila tonnellate di basi rigenerate, 56 mila tonnellate di nuovi prodotti recuperati in altre filiere (come i bitumi), 16mila tonnellate recuperate come combustibile in impianti per la produzione di cemento e solo 200 tonnellate inviate a smaltimento per la termodistruzione.

Grazie alla rigenerazione,l’Italia ha potuto risparmiare 90 milioni di euro sulle importazioni di greggio dall’estero, ossia la bolletta energetica: risorse che hanno alimentato una filiera che produce occupazione nel Paese e alimenta la competitività delle imprese italiane, testimoniando una originale capacità eco-compatibile del Made in Italy.

Un lavoro che ha contribuito a ridurre in misura significativa non solo il potenziale inquinamento, ma anche le emissioni di CO2 e i consumi di acqua, materia e suolo, dando vita a un bilancio ambientale netto positivo misurato attraverso quattro parametri: oltre 58 mila tonnellate di emissioni di CO2 equivalente evitate (Carbon footprint), 545 mila metri cubi d acqua risparmiati (Water footprint), 248 mila tonnellate di risorse naturali, fossili e minerali, non consumate (Material footprint) e 679 ettari di territorio risparmiati (Land footprint).

“Un anno molto particolare il 2014”, ha spiegato Paolo Tomasi, presidente del COOU, “e non solo per il cambio del nostro modello di gestione. A partire da giugno, infatti, abbiamo assistito ad un vero e proprio crollo del prezzo del greggio che ha trascinato i prodotti ottenuti dalla sua raffinazione tra cui gli oli base. In tale contesto il lavoro della filiera è stato messo a dura prova, ma i livelli di raccolta e di rigenerazione degli oli usati sono stati mantenuti come pure gli standard di efficienza che collocano il nostro Consorzio ai vertici nella Comunità”.

 

di Eleonora Albertoni

9 Novembre 2015