Targata Winesurf prima guida a vino italiano in russo per russi

russia_marcopolonewsLa promozione dei vini italiani in Russia parla russo. Per descrivere questa primizia editoriale dell’enologia Made in Italy scritta in cirillico, ma targata Winesurf, vale la pena lasciare la descrizione dell’impegnativo lavoro direttamente al suo autore, Carlo Macchi.

«La prima guida sul vino italiano in Russia e per i russi l’ho scritta io! Per una volta tanto voglio farmi spudoratamente pubblicità e presentarvi la prima guida che uscirà, in russo, sul vino italiano. Immodestamente l’ho scritta io, mentre le fotografie sono del bravissimo Bruno Bruchi. L’editore è la BBPG di Mosca, sicuramente (basta dare un’occhiata al sito per capirlo) la più importante casa editrice russa specializzata in enogastronomia.

Quando l’editore mi chiese di fare questo libro ebbi immediatamente paura delle dimensioni che un libro sul vino italiano poteva assumere: centinaia di pagine per parlare di territori, regioni, vitigni, vini e naturalmente produttori. Il rischio era di fare una specie di Treccani del vino italiano in russo, che magari sarebbe stata letta solo da quattro gatti.

Allora pensai di fare un libro che servisse “solo” ad incuriosire e magari appassionare al vino italiano i consumatori russi. Quindi, abbiamo fatto le cose con semplicità, cercando il più possibile di rendere immediato e piacevole l’approccio ai nostri grandi vini.

Spero di esserci riuscito, ma la risposta finale spetta al mercato, che spero sarà attratto dalle bellissime foto di Bruno Bruchi e magari anche da quanto ho scritto.

Ma di cosa ho parlato? Ho cercato di presentare l’Italia dividendola per regioni, parlando anche dei principali vitigni, dei modi di fare vino, della nostra infinita storia enoica, di come si legge una nostra etichetta e, nell’ultima parte, anche di ricette, quelle che tutto il mondo ci invidia.

E le cantine? Tranquilli, la parte più importante del libro è dedicata ai grandi produttori italiani. Qui la scelta è stata estremamente personale ed sicuramente mi creerà più inimicizie che amicizie. Alla fine ho selezionato circa 250 cantine che per me rappresentano non solo la storia del vino italiano ma la grande qualità, la particolarità, in certi casi l’unicità.

Non ho attinto solo tra le aziende già importate, preferendo dare consigli anche su cantine che meriterebbero una ribalta in Russia. Ogni cantina ha foto, una piccola storia ed un giudizio sui vini prodotti. Accanto a questa “prima parte” ci sono pagine dedicate ad altre 120-150 cantine, che non potevano non essere presenti in un libro del genere. Anche qui i lettori russi troveranno dai grandi marchi al piccolissimo produttore, scelti sempre e comunque da me.

Che dire di questo libro che, non conoscendo il russo, non posso leggere? Spero che possa servire, soprattutto ai russi non molto esperti, a conoscere le grandi particolarità del vino italiano. Sarei felice se tra qualche mese arrivassero in Italia turisti russi con in mano il mio libro.

Un libro che ha avuto una storia travagliata: nato prima della guerra in Ucraina e del blocco delle esportazioni in Russia, è stato un parto difficile in un Paese dove parlare di vino è difficilissimo.

Pensate che sulla copertina c’è un piccolo timbro rosso con su scritto “+18”, cioè il libro non può essere venduto ai minori di 18 anni e questo la dice lunga sulle difficoltà che i produttori (non solo italiani) incontrano per presentare e vendere i propri vini. Naturalmente (almeno per adesso) verrà distribuito solo in Russia.

Vorreste sapere quali sono le cantine inserite? Niente di più facile! Prendete un aereo, andate a Mosca, comprate il libro e lo saprete».

 

Redazione

4 Ottobre 2016