Stella Michelin al ristorante Città Altra Economia di Roma

Stazione-di-Posta-Marco-Martini-Roma-marcopolonewsSi chiama “Stazione di Posta“, il ristorante della Città dell’ Altra Economia di Testaccio, quartiere storico e tradizionale di Roma, che entra nel firmamento delle stelle. Il locale ha infatti ottenuto la stella Michelin per la ristorazione. Il prestigioso riconoscimento per la valutazione della qualità dei ristoranti è stato assegnato alla cucina diretta da Marco Martini.

Classe 1985, miglior Chef Emergente nel 2013 per “Cooking For Art Witaly”, Martini ha nel proprio curriculum, tra le altre, la collaborazione come chef executive da Antonello Colonna al “Palazzo delle Esposizioni” della capitale e, come souschef, all’”Apsleys” di Heinz Beck a Londra.

La “Stazione di Posta”, dal 2013 presente negli spazi concessi dall’Assessorato allo Sviluppo delle Periferie di Roma Capitale, è nota per la ricerca delle materie prime di altissima qualità, prodotti biologici e a chilometro zero forniti da Agricoltura Nuova.

“Complimenti a Marco Martini e allo staff di ‘Stazione di Posta’”, ha detto Paolo Masini, assessore allo Sviluppo delle Periferie di Roma Capitale, “La Città dell’Altra Economia, con la sua proposta di ‘altra’ ristorazione e cultura si conferma ancora una volta un punto di riferimento insostituibile del percorso di riqualificazione e riattivazione che stiamo mettendo in campo nei nostri quartieri, un percorso che nasce anche e soprattutto da una rinnovata attenzione alla qualità e dalla valorizzazione di una nuova generazione di giovani talenti”.

“Grazie alla Citta’ dell’Altra Economia per aver coraggiosamente dato spazio alla creatività e alla ricerca di commistioni”, ha detto da città-altra-economia-stazione-posta-stellamichelin-marcopolonews

parte sua Pino Cau, ideatore e gestore della ‘Stazione di Posta’. “Un ringraziamento particolare va ad Agricoltura Nuova e ad Adolfo Renzi, ispiratori di questo incontro”.

Complimenti allo chef e allo staff del ristorante anche da parte di Andrea Ferrante, presidente del consorzio che gestisce la ‘Città dell’Altra Economia. “Quando abbiamo iniziato questa avventura della gestione della CAE”, ha detto Ferrante, “ci eravamo impegnati ad aggiungere creatività ed innovazione come elemento caratterizzante dell’Altra Economia, questo risultato ci conforta e ci inorgoglisce e dimostra ancora una volta che l’agricoltura biologica è l’agricoltura del futuro, ed è innovazione sia sui campi che nei piatti”.

 

 

5 novembre 2014

di Enos Caneva