Campionato del mondo di mungitura, fa il bis un bresciano

Camiponato Mondiale Mungitura 3-marcopolonewsAncora italiano il titolo al Campionato del Mondo di Mungitura a mano di vacche. Il cow boy Gianmario Ghirardi, 32 anni, di Malonno (Brescia), si è infatti aggiudicato il titolo anche alla seconda edizione della sfida internazionale disputatasi a Lenna (Bergamo). Per sostenere il campione in carica, poi riconfermato, da Malonno (comune di circa 3000 anime, in Val Camonica) è in arrivato un carico di ultras, tutti amici e famiglie, sindaco compreso, pronti a tifare per il compaesano.

Il campione dalla sua fedele vacca Mirka ha munto in due minuti ben 8,749 litri di latte. Per poche gocce ha battuto il suo stesso record dell’edizione precedente, ottenuto con la medesima mucca. E già l’anno scorso il suo risultato era finito nel Guinness dei primati, che prima di lui era appostato a 4,5 litri. A Gianmario Ghirardi è andato come premio il “Secchio d’oro” e un buono da 3.500 euro. In realtà l’artistico secchio dovrà essere restituito all’organizzazione un mese prima della successiva edizione del campionato, per essere di nuovo messo in palio. Resterà proprietà del vincitore solo dopo tre campionati vinti. Premi sono stati assegnati anche al secondo e terzo classificato e alla prima donna, Sofia Caratti, che ha munto 4,5 litri di latte. In gara con lui c’erano altri 37 concorrenti provenienti da molte regioni italiane, ma anche da Olanda, India e Romania.

La competizione mondiale si è svolta sul prato in località Fienili dell’agriturismo “Ferdy”, di Lenna, in un clima molto festoso e con tifo da stadio. A difendere l’onore del comune che ha ospitato il campionato, c’è stato ancora una volta Nicolò Quarteroni: secondo lo scorso anno con i suoi 8,05 litri di latte munti durante i 120 secondi regolamentari.

L’evento si è svolto in base ad un preciso rituale. C’è stato prima l’arrivo degli animali sul terreno di gara alle 7 del mattino. Poi si sono schierati i competitori, muniti degli attrezzi del mestiere: sgabello (“scagn”), secchio per la “messa a latte” della sua “partner”. A disposizione due minuti esatti per la prova, durante i quali il concorrente doveva mungere più quantità di latte possibile. Il campionato si è svolto in un’unica prova. Non era consentito alcun trattamento farmacologico sugli animali, finalizzato a migliorare la performance di mungitura. Un’ora prima della prova le vacche sono state isolate dai rispettivi concorrenti. Per la mungitura era consentita qualsiasi tecnica che utilizzi le sole mani nude. Il concorrente che avesse Camiponato Mondiale Mungitura-marcopolonewscontinuato a mungere latte dopo lo stop della giuria sarebbe stato eliminato. Ogni comportamento ritenuto scorretto dalla giuria avrebbe comportato l’eliminazione del concorrente. La graduatoria è stata stilata in base alla quantità maggiore di latte munto nei due minuti (calcolata in litri e frazioni di litro). In caso di parità il titolo sarebbe stato doppio e il premio suddiviso equamente. Gli animali esposti nell’area gara dovevano essere accompagnati da certificazione sanitaria conforme alla normativa: indennità dell’allevamento da tubercolosi, brucellosi e leucosi, negatività all’Ibr e alla tubercolosi non anteriore a 30 giorni la data della gara.

La sfida si è inserita in una due giorni di festa dedicati alle biodiversità delle Prealpi Orobie, intitolata “Festival della biodiversità orobica“, con l’obiettivo di promuovere la biodiversità orobica a tutela della montagna e della tipica produzione agroalimentare alpina. L’evento godeva del patrocinato di Regione Lombardia e del Padiglione Italia di Expo Milano 2015.

La competizione è stata organizzata dall’Associazione Le Tre Signorie di Branzi (Bergamo). I concorrenti dovevano provvedere a portare sul campo di gara la vacca, di qualsiasi razza, con cui intendono cimentarsi nella prova. Per quelli di nazionalità straniera era previsto che potessero effettuare la gara su una vacca fornita dall’organizzazione, compatibilmente con la disponibilità di animali. Gli aspiranti concorrenti residenti nel Centro e Sud Italia, invece, hanno potuto disporre di una vacca tramite aziende zootecniche locali.

di Giorgio de Camillis 

21 Settembre 2015