Camst compie 70 anni, suo il primo self service in Italia

camst-marcopolonewsLa sua prima cucina la allestì nel 1945 in un vagone abbandonato nella stazione ferroviaria di Bologna. Camst, il colosso della ristorazione collettiva da oltre 11.000 dipendenti e capace di sfornare 100 milioni di pasti all’anno, compie 70 anni. E celebra la lunga strada fatta fino ad oggi dalla Liberazione di Bologna, quando nacque per volontà di un piccolo gruppo di camerieri e ristoratori guidati da Gustavo Trombetti, figura di rilievo dell’antifascismo e compagno di cella di Antonio Gramsci.

Nella Bologna devastata dai bombardamenti che rasero al suolo la zona della stazione ferroviaria, Camst – che è l’acronimo di Cooperativa Albergo Mensa Spettacolo Turismo – cominciò a rifocillare i viaggiatori in transito in un’Italia ancora piena di macerie, e spesso in attesa di treni che non si sapeva quando sarebbero arrivati. La prima cucina di Camst fu un vagone abbandonato su un binario morto a ridosso della stazione ferroviaria.

Ma nella sua storia c’è tutto il cambiamento della ristorazione collettiva in Italia, col primo self service italiano nel 1960. Poi nei primi anni ’70, a Villanova di Castenaso, la prima cucina centralizzata per cibi pronti, fino ad arrivare nel 2010, unica in Italia, alla realizzazione all’Interporto di Bologna, della più grande piattaforma di stoccaggio e distribuzione dei prodotti alimentari confezionati. La sua filosofia organizzativa e la caratteristiche dei suoi cibi sono diventati un riferimento del mangiare Made in Italy.

Per la presidente Antonella Pasquariello “quello di Camst è un successo raggiunto grazie a una grande capacità di innovazione, alla solidità dell’impresa e alla coerenza mantenuta rispetto ai nostri valori e principi ispiratori: etica, legalità e responsabilità. In settant’anni di storia Camst ha lasciato il segno perché ha saputo leggere il cambiamento della società e dare adeguate risposte. Quest’anno non celebriamo solo i settant’anni che abbiamo passato: mettiamo le basi per i settanta che verranno”, ha concluso la presidente Pasquariello.

di Eleonora Albertoni

17 Giugno 2015