Pellegrino Artusi rivive nell’Anno Italia in America Latina

ial-logo-marcopolonewsIn giro per il mondo quando si mangia italiano non lo si cita mai. Ma lui è lì dietro la miglior cucina del Belpase. E non da oggi. Chi dice Pellegrino Artusi dice, infatti, l’uomo che più di altri ha avuto un ruolo di primo piano nella diffusione dell’italiano attraverso la gastronomia. È lui il “padre” de “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene“: l’opera  pubblicata nel 1891 (che ancora oggi conta un grande numero di edizioni e una vastissima diffusione) che con le sue 790 ricette (dai brodi ai liquori, passando per minestre, antipasti, secondi e dolci) rappresenta un capolavoro della cucina italiana e del servire a tavola. E a lui è dedicata una mostra allestita all’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico: “Pellegrino Artusi – L’Italia in cucina“, appena inaugurata.

Nell’anno dell’Expo Milano 2015, dedicato all’alimentazione, viene così dato spazio alla tradizione culinaria del Belpaese: l’esposizione messicana ruota intorno al libro di cucina che ha dato le basi alla gastronomia italiana moderna. Con la sua speciale raccolta, Artusi sviluppò il primo profilo culinario nazionale e, in un Paese da poco riunificato, il volume andò alle stampe per quindici edizioni in vent’anni: dal 1891 al 1911. La mostra, che rimarrà esposta permanentemente presso l’istituto Italiano di Cultura di Città del Messico, è stata organizzata dalla Consulta regionale degli Emiliano-romagnoli nel mondo, dall’Assessorato Cultura della Regione e da Casa Artusi assieme all’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico, pellegrino-artusi-marcopolonewsnell’ambito delle manifestazioni “Anno dell’Italia in America Latina” del Ministero Affari Esteri e “Emilia-Romagna verso EXPO 2015“.

Come ricorda l’Icon (Italian Culture on the Net , consorzio di Università italiane che ha lo scopo di promuovere e diffondere, per via telematica, la lingua, la cultura e l’immagine dell’Italia nel mondo) l’iniziativa promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (che comprende oltre cento eventi per valorizzare l’Italia contemporanea nelle sue componenti culturali, economiche, scientifiche e tecnologiche) entra, infatti, nel vivo.

Il progetto ha come obiettivo la valorizzazione dell’identità e dei talenti del Paese, partendo da temi-chiave come arte, cinema, teatro, letteratura, moda, design, musica, creatività, ma anche scienza, tecnologia e responsabilità sociale d’impresa. Gli eventi si collegheranno anche alle nuove forme di Cooperazione Universitaria, programmate in tutto il continente: sono più di cinquanta le Università italiane e Sud Americane coinvolte in scambi inter-universitari attraverso numerosi progetti di ricerca scientifico-culturale promossi da vari atenei e dalla CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Percorsi formativi che hanno visto impegnato anche il consorzio ICoN, con la formazione a distanza in italiano per studenti brasiliani.

 

di Valentino Vilone

26 Febbraio 2015